Il Museo di Piero.

Situato al centro di Sansepolcro, il Museo di Piero o Museo Civico occupa le sale medievali del Palazzo dei Conservatori. Inizialmente nato attorno a La Resurrezione, il capolavoro di Piero della Francesca, negli anni il museo si è espanso per ospitare altre opere del maestro oltre che numerosi quadri e affreschi di altri artisti. Il museo inoltre raccoglie svariati elementi e testimonianze della vita culturale e religiosa di Sansepolcro, città natale di Piero della Francesca.

Il museo si articola su tre piani: il piano terra, da dove si comincia la visita con la “Sala del Camino”, punto di introduzione all'arte di Piero della Francesca e al suo rapporto con Sansepolcro, il primo piano ove nella “Sala di Giovan Battista Mercati” sono conservati affreschi e sinopie provenienti dalle chiese locali e il sotterraneo, che ospita un'ampia collezione di serrature medievali, diversi manufatti di origine preistorica e “Il Tesoro della Cattedrale”, una mostra di paramenti e oggetti sacri.

Piero della Francesca.

Figlio del commerciante Benedetto de' Franceschi e della nobildonna Romana di Perino da Monterchi, Piero della Francesca nacque a Borgo San Sepolcro (antico nome di Sansepolcro) fra il 1406 e il 1416. Essendo nato dopo la prematura morte del padre, egli venne conosciuto tramite matronimico (della Francesca, titolo dato alla madre sposata nella famiglia de' Franceschi) invece che, com'era usanza all'epoca, patronimico.
Fu allievo di Domenico Veneziano, il cui senso della prospettiva e la pittura dai colori chiari e luminosi lasciarono una profonda impressione sul giovane Piero, che ne fu influenzato per tutta la vita.
Matematico oltre che artista, Piero della Francesca trasse ispirazione da altri grandi artisti contemporanei, come Brunelleschi e Masaccio, ed elaborò teorie rivoluzionare sull'uso della prospettiva.
Figura chiave del Rinascimento italiano, Piero della Francesca fu un artista capace di coniugare tradizione e modernità, arte e scienza, natura e religione, l'uso della prospettiva e la verità umana espressa dai personaggi delle sue opere.
Viaggiò molto per lavoro, soggiornando per lunghi periodi nelle principali corti rinascimentali (Firenze, Roma e Urbino, per citarne alcune, ove fu protagonista della vita culturale della città) ma Piero non dimenticò mai la sua città natale a cui ritornava sempre e dove creò molte fra le sue opere più importanti. Il paesaggio valtiberino lasciò in lui una profonda impressione, tanto che svariati elementi di Sansepolcro e dei paesi vicini ricorrono spesso nelle sue opere come parte integrante della prospettiva, in perfetta sintonia con i personaggi sacri e le figure storiche da lui dipinti.

Tour virtuale delle opere.